Instillare il sentimento nel cuore più duro, insegnare la sofferenza. Il cuore duro è quello di Lee Kam Do (Lee Jung-jin), che riscuote debiti per uno strozzino senza scrupoli. Le sue vittime, se non muoiono, rimangono storpiate a vita, impossibilitate a cavarsela. Ma un giorno, Kam Do si rende conto di avere un’ombra che lo segue. E’ una donna che dice di essere sua madre (Jo Min-soo) e di averlo abbandonato alla nascita. Non gli sarà facile accettare questa figura. Ma quando succederà, ecco l’inizio del suo declino. La vita della madre è messa continuamente a repentaglio dalla vita del figlio, che ora ha il terrore di perderla. Le certezze si sgretolano in un ribaltamento di prospettiva. Le tematiche centrali, tutte ammantate di spiritualità, vendetta, redenzione. Il denaro ha un ruolo cardine di corruzione di valori. Il diciottesimo film del coreano Kim Ki-Duk, deve il titolo alla “Pietà” del Michelangelo. Presentato a Venezia, vinse il Leone d’Oro, e molti altri premi nel mondo (Dubai, Fantasporto, Asian Film Award …)