Il film delinea la storia della Sicilia e del Paese dal 1934 alla morte di Aldo Moro, attraverso la voce di Francesco che scrive lunghe lettere a suo padre, migrato in America quando lui era ancora bambino. Francesco e la sua famiglia ricevono da lui dollari, ma nessuna risposta. E attraverso le lettere a senso unico di Francesco, lunghe parentesi in cui l'uomo racconta la sua vita, in cui l'assenza del padre ha di certo pesato, scorre la storia del Paese... Il catanese Giovanni Virgilio (La bugia bianca, Malarazza) dirige un dramma in cui racconta un'epopea molto concreta, fatta di fatti ma anche, e soprattutto, di emozioni e storie individuali. Ne emerge un ritratto fatto di passioni e speranze, uno schizzo in cui riconoscersi, uno spaccato della storia del nostro Paese: "Credo che sia necessario raccontare ciò che siamo, ciò che eravamo e ciò che potevamo essere" afferma il regista, intervistato da LiveSicilia, e aggiunge "la Sicilia ha ancora molto da raccontare, ma ancor di più credo che all'Italia tutta manchi un pezzo della storia del Sud e della Sicilia, i nostri sogni e la nostra voglia di ricostruzione dopo la guerra". Alessio Vassallo, Nino Frassica, Stella Egitto, Paolo Briguglia e l'esordiente Raffaele Cordiano (nel ruolo di Francesco da piccolo) sono tra i protagonisti della pellicola interamente girata fra la Calabria e la Sicilia.