Florida, 1989. La prostituta Aileen Wuornos incontra in un bar la giovane Selby Wall. La ragazza, spedita a vivere dalla zia per “curare” le sue tendenze omosessuali, fa subito breccia nel malandato cuore di Aileen che, quasi volendo cercare una rivincita al proprio fallimento, ne diventa una sorta di madrina. Una notte, Aileen, nel tentativo di difendersi da un cliente fattosi minacciosamente aggressivo, prende una pistola e spara. L’uomo muore. Sarà il primo di una tragica serie di omicidi. Altri cinque cadranno, incluso un poliziotto, prima che Aileen, nel 1990, venga arrestata, processata e, nonostante l’appello alla legittima difesa, condannata a morte. Con una performance strepitosa, che non per nulla le valse l’Oscar, un’irriconoscibile Charlize Theron porta sul grande schermo la storia, vera, di colei che si guadagnò le pagine dei giornali come la prima donna serial killer d’America. All’epoca Aileen venne dipinta dai media come un inquietante mostro (da qui il titolo del film). Ma il ritratto che ne dà la regista Patty Jenkins si rivela decisamente meno riduttivo, riuscendo a cogliere l’angoscia di una donna cui la vita tolse tutto.