Sparta, 1193 a.C.. Una delegazione troiana, al seguito dei principi Ettore e Paride, stringe una tregua con il re Menelao. Durerà solo il tempo di qualche festeggiamento. Il giovane Paride e la bella Elena, moglie del bruto Menelao, si innamorano. Paride la porta con sè a Troia. Menelao, furibondo, si rivolge al fratello Agamennone per avere giustizia. Questi, che da tempo aspettava lo spunto per muovere contro l’odiata Troia, non se lo fa ripetere due volte. è l’inizio di una guerra che dilanierà il mondo antico per dieci lunghi anni. Wolfgang Petersen si ispira a Omero per riscrivere l’Iliade in perfetto stile Hollywood. Effetti speciali strabilianti, muscoli guizzanti e un cast che più bello non si può. Il biondissimo Brad Pitt è il Pelide Achille, Orlando Bloom (l’elfo Legolas de “Il Signore degli Anelli”) il novello Paride, Eric Bana (“Hulk”) il fiero Ettore, l’allora semisconosciuta (ma davvero bellissima) Diane Kruger presta il suo dolce volto a Elena, Sean Bean (il Boromir de “Il Signore degli Anelli) incarna l’astuto Ulisse e, infine, uno strepitoso Peter O’Toole regala agli spettatori un dolente Priamo. Ma, se la pellicola è esteticamente una gioia per gli occhi, il cuore e l’anima non possono fare a meno di rimpiangere l’aedo Omero che il kolossal pare aver distrattamente dimenticato.