Nell'inverno del 1952 le autorità inglesi entrano in casa del matematico criptoanalista ed eroe di guerra Alan Turing per indagare su un furto denunciato dallo stesso Alan. E' proprio il matematico, invece, a finire incriminato, non per furto ma per “atti osceni”, un'accusa che non tarda a diventare condanna per il reato di omosessualità. Si apre una pagina angosciante nella vita del pioniere della moderna informatica, che ha avuto il merito di aver decifrato i cosiddetti codici indecifrabili della macchina tedesca Enigma durante la II Guerra Mondiale. Smisurata l'influenza che la "Macchina di Turing " ha svolto nella creazione del moderno computer. Alan Turing è considerato uno dei padri dell'informatica e uno dei più grandi matematici del XX secolo ma è anche uno dei più grandi eroi non riconosciuti dalla Gran Bretagna. Il regista norvegese Morten Tyldum ("Hodejegerne" 2011; "Buddy", 2003) dirige il ritratto intenso e inquietante di un uomo brillante e complesso. Basato sul libro "Alan Turing. Storia di un enigma" di Andrew Hodges e sceneggiato da Graham Moore, al suo debutto cinematografico, il film vede protagonisti Benedict Cumberbatch (noto per le sue interpretazioni in "Il Quinto Potere", " Into Darkness - Star Trek " e per la serie tv "Sherlock") e Keira Knightley (una nomination ai BAFTA per "Espiazione", e candidata all'Oscar per "Orgoglio e Pregiudizio"), nei panni, rispettivamente, di Turing e della sua alleata e collega di decrittazione Joan Clarke.