Il dottor Oppenheimer è stato assassinato. I primi sospetti ricadono sulla moglie Elena, ancora sposata con lui, in quanto tra i due è in corso una battaglia per la custodia della figlia. La squadra della polizia criminale si occupa delle indagini e scopre che il dottor Oppenheimer non era in difficoltà solo a livello privato, ma anche professionale. Poco tempo prima, il sedicenne Jannick morì sul suo tavolo operatorio. Da allora, dottor Oppenheimer è stato oggetto di una massiccia ostilità sui social media. Durante le indagini, gli investigatori si imbattono in Pablo Santos. Era il migliore amico di Jannick ed è stato anche coinvolto nell'incidente in moto che ha causato la morte di Jannick. Pablo non nasconde il suo odio per il medico. È convinto che Jannick potrebbe essere ancora vivo se il dottor Oppenheimer avesse fatto bene il suo lavoro. Il comportamento di Pablo lo rende un probabile sospettato, ma quando gli investigatori vengono a capo della morte di Jannick in sala operatoria, il caso dell'omicidio del dottore subisce una svolta. Scoprono infatti che il collega anestesista di Oppenheimer, il dottor Simon Bacher è un tossicodipendente. L’uomo era stato scoperto dal collega che in prima battuta decidere di chiudere un occhio sulla sua dipendenza, in cambio di una testimonianza positiva davanti alla direzione dell’ospedale, circa il caso Jannick. Oppenheimer però cambia idea e decide di denunciare alla direzione la situazione del collega. L’uomo incontra la compagna di Bacher che cerca di dissuaderlo ma a seguito di una colluttazione, la donna spinge il dottore che cade, batte la testa su una pietra e perde la vita.