Terzo capitolo del franchise targato Marvel/Sony che segue le avventure di Peter Parker alias Spider-Man, interpretato da un sempre più convincente Tom Holland. Dietro la macchina da presa ritroviamo Jon Watts, già regista di "Spider-Man: Homecoming" e "Spider-Man: Far from Home". "No Way Home" si rivela una pellicola letteralmente "epocale" per tutti i fan del personaggio nato dalla penna dello scrittore Stan Lee e del disegnatore Steve Ditko nel 1962. Nel cast, infatti, ritornano Tobey Maguire e Andrew Garfield, interpreti dei precedenti film sull'Uomo ragno, e tre amatissimi "cattivi": Alfred Molino (il dottor Octopus), Willem Dafoe (Norman Osborne alias il Goblin) e Jamie Foxx (Max Dillon alias Electro). Una reunion epica resa possibile dall'introduzione del multiverso. Ma andiamo con ordine. La storia riprende dal finale di "Far from Home". Mysterio ha rivelato al mondo chi si nasconde sotto la maschera di Spider-Man. Ora che l'identità di Peter Parker è legata a quella del supereroe di quartiere, il ragazzo non può più separare la vita privata da quella "professionale". Una situazione che, di giorno in giorno, diventa sempre più ingestibile, finendo per riflettersi, negativamente, sulle persone più vicine e più care a Peter. Incapace di restare a guardare passivamente i sogni dei suoi amici infrangersi, Peter decide di rivolgersi al Dottor Strange (Benedict Cumberbatch), chiedendogli di ripristinare il suo segreto, facendo dimenticare a tutti che Peter Parker è Spider-Man. Strange non può rimanere indifferente alla supplica di Peter e decide di aiutarlo. Purtroppo, l'incantesimo dell'Oblio eseguito da Strange apre uno squarcio nel loro mondo, liberando i più potenti nemici mai affrontati da uno Spider-Man in qualsiasi universo. Ora Peter dovrà superare la sua più grande sfida, che non solo cambierà per sempre il suo futuro, ma anche quello del Multiverso.