Rubrica
Sciarada - Il circolo delle parole
“Io non intendevo assolutamente diventare scrittore. Le mie aspirazioni erano molto più modeste e direi diverse. Nella mia giovinezza non avevo idee chiare, anzi ne avevo poche ma confuse: avrei voluto diventare, non so, rilegatore di libri, falegname. Mi attiravano le arti in cui avessi potuto usare le mani e la fantasia”: così Ennio Flaiano, lo scrittore e sceneggiatore nato a Pescara il 5 marzo 1910 e scomparso prematuramente a Roma il 20 novembre 1972, commentava la sua vicenda intellettuale, tutta, a suo dire, legata al caso. A quasi cinquanta anni da quella data, Rai Cultura lo ricorda proponendo, una puntata monografica di “L’altro ‘900” realizzata attraverso le testimonianze di critici e scrittori (la curatrice delle opere Anna Longoni, lo studioso Gino Ruozzi, la giornalista e scrittrice Cristina Battocletti) e attraverso letture di brani tra i più significativi della sua opera affidati alla lettura dell’attore Alessio Vassallo. La puntata è arricchita anche dai materiali d’archivio delle Teche Rai e dalle carte custodite presso il Centro Manoscritti dell’Università di Pavia. E il “caso”, protagonista occulto di molte delle storie di Flaiano e “cuore” del suo capolavoro, il romanzo “Tempo di uccidere”, che vince il Premio Strega della prima edizione, nel ’47. Infatti, in un giorno uggioso di dicembre a Milano, Flaiano passeggia in una via del centro con Leo Longanesi. “Mi scrive un romanzo per i primi di marzo?”, domanda l’editore. Flaiano scoppia a ridere. Ma Longanesi fa sul serio:” Se comincia subito le do un anticipo”. Tre mesi dopo esce Tempo di uccidere. È il detonatore di una carriera singolare, che vede Flaiano tra le più illuminate e singolari firme del nostro Novecento. Segue il sodalizio con Federico Fellini, gli anni della Dolce vita romana con gli intellettuali che s’incontrano a via Veneto, la popolarità e un successo sempre vissuto con ironia, quasi “di traverso” dallo scrittore pescarese, “marziano” in una metropoli affacciata sul boom economico. E il “caso”, protagonista occulto di molte delle storie di Flaiano e “cuore” del suo capolavoro, il romanzo “Tempo di uccidere”, che vince il Premio Strega della prima edizione, nel ’47. Infatti, in un giorno uggioso di dicembre a Milano, Flaiano passeggia in una via del centro con Leo Longanesi. “Mi scrive un romanzo per i primi di marzo?”, domanda l’editore. Flaiano scoppia a ridere. Ma Longanesi fa sul serio:” Se comincia subito le do un anticipo”. Tre mesi dopo esce Tempo di uccid...

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Sciarada - Il circolo delle parole inizia alle ore 22:35

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Sciarada - Il circolo delle parole va in onda il giorno 11-11-2024

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