Tony Montana (Al Pacino) è uno dei tanti profughi cubani giunto sulla est coast statunitense dopo l'apertura delle carceri dell'isola caraibica. Il miglior modo per uscire dalla degenza economica è quello di darsi al crimine. Tony non è da meno. Inizia così una vertiginosa scalata al potere dapprima come mero esecutore dei narcotrafficanti statunitensi, poi da vero e proprio boss della malavita organizzata. Stringerà contatti e affari con il cartello della droga sudamericano e riuscirà a costruire un vero e proprio impero. Ma il suo sogno, la sua brama di potere, saranno la sua rovina. Dopo aver mancato l'assassinio di un importante testimone in un processo volto ad incriminare i suoi principali partner in Sud America, subirà la loro vendetta. Spregiudicata, cruda, violenta, la pellicola sceneggiata da Oliver Stone, per la regia di Brian de Palma guadagnò (soltanto) tre nomination ai Golden Globe del 1984 (miglior attore Al Pacino, miglior attore non protagonista Steven Bauer, miglior colonna sonora Giorgio Moroder) ma nessun premio, forse un po' poco per una pellicola di tale portata.