Lidia Poet è stata una delle prime donne a laurearsi in giurisprudenza in Italia, ma, in quanto donna, le è stato impedito di esercitare la professione. Lidia ha svolto comunque questa professione, in maniera non ufficiale, nello studio legale del fratello, finché, nel 1920, si è finalmente visto riconoscere il diritto all'iscrizione all'Ordine degli avvocati di Torino. Per tutta la vita Lidia si è dedicata alle cause degli ultimi: le donne, i minori, i detenuti. Ha lottato per ottenere il suffragio femminile e ha contribuito alla realizzazione dell'attuale diritto penitenziario e alla nascita dei tribunali per i minori, il cui fine non è infliggere una pena ma recuperare e reinserire il minore nella società.