Il nostro viaggio di questa settimana inizierà seguendo un fotografo naturalista di fama internazionale: il tedesco Carsten Peter. I vulcani sono fra i soggetti preferiti dei suoi famosi reportage. Alcuni eruttano ad intervalli regolari, altri saltuariamente, si possono trovare in luoghi disabitati, così come possono dominare il panorama di grandi città, come l’Etna e il Vesuvio. Un viaggio alla scoperta della diversità e della selvaggia bellezza di uno dei fenomeni più impressionanti che esistano. Alberto Angela ci accompagna nell’affascinante universo della scrittura egizia descrivendo uno dei più interessanti documenti conservati nel Museo Egizio di Torino: il cosiddetto “Papiro dei Re”. Si tratta dell’unica lista reale cronologica fino al 1650 a.C. che sia giunta fino a noi. Il Museo Egizio si è avvalso di tecnologie all’avanguardia per rendere facilmente leggibile, comprensibile e “navigabile” questa importante pagina della storia dell’antico Egitto. Da dove venivano i primi popoli che si insediarono nel continente americano? La teoria comunemente accettata è quella che indica la provenienza dall'Asia, attraverso lo stretto di Bering. In questo documentario si prende in considerazione la cosiddetta Ipotesi Solutreana, ossia quella di un popolo dell’attuale Francia orientale che potrebbe aver intrapreso un viaggio via mare dall'Europa. In collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, ammireremo le iscrizioni ritrovate in una domus della Regio IX, recentemente riportata alla luce. Gli studi effettuati, rivelano che le iscrizioni identificano i personaggi raffigurati nelle pitture dell’ambiente stesso o sono state lasciate dai frequentatori della domus. Una di queste, in particolare, reca una forma di saluto che, attraverso i secoli e con “mezzi” inaspettati, passa dalla quotidianità degli antichi Romani alla grande letteratura europea: il noto HIC ET UBIQUE di Amleto. Infine, ci recheremo al Palazzo Reale di Milano per la mostra “Picasso lo straniero” con più di 90 opere, documenti e lettere. Trasferitosi a Parigi all’inizio del ‘900, Picasso viene subito schedato come “Spagnolo” e “Anarchico”, una condizione che lo obbliga a presentarsi ogni anno in Prefettura per rinnovare i documenti e che determina il rifiuto, da parte delle autorità, alla sua richiesta di cittadinanza francese.