Una denuncia contro la perversione e la pochezza della nobiltà decaduta russa. È il dramma di Ivan Turgenev “Il pane altrui” proposto nella versione scenica del 1974 diretta da Andrea Frezza e interpretata da Raf Vallone, Umberto Ceriani, Valeria Ciangottini. Kuzovin, il personaggio centrale del dramma di Turgenev, fa parte di quella parte di popolazione detta in Russia “nachlebnik”, ovvero povero ma di nobili origini che abita a vita presso altri nobili i quali si occupano del suo mantenimento. Il motivo di questa “adozione” era spesso per solidarietà di rango o per compassione ma ancora più spesso per entrambe le cose. Kuzovin vive quindi nella casa di Ol'ga Petrovna. Ol'ga rimasta orfana parte per Pietroburgo ma una volta divenuta giovane sposa ritorna nella sua tenuta con suo marito. Kozovin è impaziente di rivedere Ol'ga, la quale al suo ritorno riconosce in Kozovin l'uomo che da bambina l'aveva fatta giocare. Dopo poco l'arrivo dei nuovi padroni arriva anche il vicino possidente a dare il benvenuto ai nuovi arrivati e Kuzovin insieme ad un suo amico e al vicino vengono invitati per la colazione dal padrone di casa Pavel Nikolaic. I quattro uomini si siedono insieme a tavola e Tropacëv, il vicino di casa, chiede a Kuzovin di raccontare la storia aggrovigliata di una causa legale. Kuzovin, poco abituato all'alcool, beve qualche bicchiere di troppo e si ritrova preda del racconto che egli stesso narra lasciandosi andare ad atteggiamenti quantomeno grotteschi che lo trasformano in una sorta di buffone di corte. Resosi conto della situazione, Kuzovin si sente umiliato e il dolore si trasforma in rabbia che gli permette di sputare in faccia a tutti la verità: Ol'ga è sua figlia. Adattamento e regia Adrea Frezza, traduzione Valentina Sciutovic e Elda Incitti. Con Raf Vallone, Umberto Ceriani, Valeria Ciangottini.