Avviso ai politici "furbacchioni" di tutto il mondo: qualche volta i cittadini si ribellano, e decidono rispondere pan per focaccia... Antonio e Simone sono entrambi un prototipo - ben distinto, pressoché agli antipodi l'uno dall'altro - facilmente riscontrabile in giro per il mondo. L'Italia non fa eccezione, semmai diventa ulteriore tassello che arricchisce una consuetudine ben radicata: se da un lato si manifesta il cittadino onesto, dall'altro emerge il politico disonesto. La partita, molto spesso, è scontata: la spunta il secondo, a mani basse. Stavolta, invece, ad Antonio (Vincenzo Salemme) capita l'opportunità di vendicarsi su Simone (Massimo Ghini) e lo fa rinunciando a seguire l'iter legale - troppo lungo, il pensiero di Antonio, e parecchie volte incerto - per dare seguito a un piano orchestrato nei minimi dettagli e partorito quando lo stesso scopre che Simone ha nascosto in una banca svizzera i proventi delle sue malefatte. L'obiettivo? Colpire la banca e impossessarsi del malloppo. Impresa enorme per pensare di portarla a termine da solo: Antonio, così, forma una piccola banda accomunata da due elementi: nessuna esperienza con il crimine e ciascuno, a suo modo, truffato dalla politica corrotta. Imprevisti e colpi di scena sono dietro l'angolo. I fratelli Vanzina tornano con una commedia tutta da ridere - tra equivoci e azzardi - e puntano su un cast di primo piano. Oltre ai già citati Salemme e Ghini, presenti Stefania Rocca, Manuela Arcuri e Maurizio Mattioli.