Nanà si abbandona a Fontan, devota e fedele, convinta di amarlo profondamente e di aver trovato l’amore completo ed esclusivo. Quando Fontan la picchia per la prima volta ne è quasi felice, giudicandola una prova di attenzione. Perseguitati dai creditori, Nanà è pronta a scendere sul marciapiede e a prostituirsi rischiando la galera. Ma quando trova il suo posto preso da un'altra donna e viene cacciata da quello che era diventato il suo rifugio, qualcosa si spegne per sempre nel cuore di Nanà. Inizia quindi a prostituirsi con le peggiori specie di uomini, precipitando inesorabilmente verso la degradazione. A questo punto prende una decisione. La Nanà che riappare nel teatro delle Varietés di Bordenave (Antonello Fassari) è una donna nuova e diversa che, anche soffrendo senza darlo mai a vedere, intende gestire la sua bellezza ed usare il suo corpo come un’arma vendicatrice e letale. Il suo obbiettivo unico e assoluto è riconquistare Muffat fino a trasformarlo in un essere capace di amore. Nanà strappa Muffat, sempre morbosamente innamorato di lei, alla consolatrice del momento e sua rivale in teatro, l’attrice Rose Mignon (Asumpta Serna). E strappa a lei anche la parte di protagonista nella commedia, costringendo il conte a "comprarla" dall’autore, che non è altri che Fauchery. Così in un colpo solo Nanà li umilia tutti, Fontan incluso, e diventa la regina di Parigi. Muffat, che la mantiene in un palazzo da favola, viene ricevuto solo a ore fisse e se annunciato. Ma a Nanà la vita riserva ancora dure prove. Il fratello maggiore di Georges (Giorgio Lupano), un rude capitano (Sebastian Koch), la violenta per dimostrare al fratello quanto valga colei che lui crede di amare. Nanà non ha altro modo di vendicarsi che attrarlo al punto di farlo finire in galera. Georges, fragile e sconvolto per il "tradimento" dell’amata e il disonore della famiglia, si pianta una lama nel petto di fronte a lei. Il trionfo nel Grand Prix di una puledra che porta il suo nome, davanti a tutta la Parigi che conta ed all’Imperatrice, è la sua apoteosi mondana. Il barone Vandeuvres (Jacques Perrin), rovinato dagli azzardi, si suicida in modo plateale dandosi fuoco assieme a tutti i suoi purosangue dentro la scuderia. Nanà ha scalato la società solo per realizzare il suo sogno più grande: riuscire a riconquistare totalmente, sentimentalmente e psicologicamente, Muffat, l'unico uomo che lei abbia mai veramente amato. Ma cambiare Muffat non è facile. La sua cultura borghese, il suo c...