Ama le donne, su tutte la sua bellissima moglie Johanna, il brandy, il lusso sfrenato e i suoi curatissimi baffi. E' eccentrico, vanitoso e raffinato, fa il mercante d'arte e a tempo perso l'imbroglione: il suo nome è Charlie Mortdecai. Adesso, per riuscire a recuperare un dipinto rubato, che a quanto pare contiene il codice d'accesso al conto bancario in cui era stato depositato l'oro dei Nazisti, Charlie deve attraversare il globo armato solo del suo particolare fascino. A ostacolarlo in questa folle corsa contro il tempo sono "soltanto" un manipolo di russi inferociti, i servizi segreti britannici, sua moglie e un terrorista internazionale. Ma Charlie sa sempre come ottenere ciò che vuole. A tre anni di distanza da "Senza freni" David Koepp torna dietro la macchina da presa per dirigere una gustosa action-comedy, primo ipotetico capitolo di una lunga serie, che porta sul grande schermo il romanzo "Don’t point that thing at me" di Kyril Bonfiglioli, il primo volume di una trilogia con al centro il personaggio di Charlie Mortdecai. Protagonista della pellicola il camaleontico e istrionico Johnny Depp, che torna a lavorare con Koepp dopo il thriller del 2004 "Secret Window", e per la prima volta recita in una commedia sofisticata al fianco di Gwyneth Paltrow, interprete della signora Mortdecai, che rivediamo in sala dopo "Iron Man 3" e "Tentazioni (ir)resistibili", ed Ewan Mc Gregor, "Son of a Gun", "Un milione di modi per morire nel West". Nel cast anche Paul Bettany ("Transcendence") e Olivia Munn ("Liberaci dal male"), che aveva recitato con Gwyneth Paltrow in "Iron Man 2".