Al numero 61 di Place des Vosges la finestra di un ufficio è illuminata e sulla tenda si staglia l’ombra di un uomo chino sulla scrivania, immobile da ore. La portinaia chiama la polizia. Una telefonata che strappa Maigret a una rara serata di quiete con la moglie Louise. L’ombra è quella di Raymond Couchet. Maigret lo trova morto, ucciso da un colpo di pistola, il viso deturpato da vistosi segni di rossetto. Sembra il set di una scenata di gelosia, ma dalla cassaforte mancano 300.000 franchi. Maigret, con l’aiuto di Janvier (Carlos Bardem), Lucas (Juli Fabregas) e Lapointe (Giuseppe Sanfelice), inizia a indagare sulla vita della vittima. Fattosi dal nulla, dopo mille imprese sbagliate, Couchet aveva acquistato dei brevetti farmaceutici che lo avevano reso ricco. Sposato con Lucie (Monika Kvasnick) una donna giovane, bellissima e di ceto decisamente superiore al suo, aveva anche un’amante, Nine Moinard (Ester Geislerova) una giovane ballerina di night club. L’alba seguente al delitto, durante una retata, viene arrestato il giovane Roger (Pau Durà), 25 anni, figlio di primo letto della vittima. L’accusa è detenzione e spaccio di cocaina. Durante il suo interrogatorio Maigret scopre che sua madre, prima moglie divorziata di Couchet, abita col nuovo marito Lionel Martin (Roberto Citran) nello stabile di Place des Vosges dove Couchet aveva l’ufficio. La donna è Juliette Martin (Greta Scacchi), gelida, inquietante, rosa dal rancore che sfoga sul secondo marito e sul figlio Roger. L’astio nei confronti del padre, la droga, la disponibilità improvvisa di denaro indicano Roger come principale sospetto. Fino a una testimonianza decisiva: un giovane lo ha visto uscire dallo stabile di Place des Vosges la notte del delitto. Maigret lo mette alle strette per farlo confessare ma il giovane nega recisamente. Roger esce sconvolto dal colloquio e pochi minuti dopo si suicida buttandosi dalla finestra. Tutti ritengono che il suicidio equivalga a una confessione tranne Maigret che è convinto che la persona che ha rubato i 300.000 franchi non è la stessa che ha ucciso Couchet. Seguendo il filo di questa intuizione Maigret dipana una realtà imprevedibile e sconcertante.