Che cos'è il terrorismo? Sullo schermo è una ragazza più vibrante che bella (l'attrice di teatro Almerica Schiavo), piccola, ma carica di energia che si esprime soprattutto in rifiuti, i grandi occhi chiari che nascondono lampi di diffidenza e paura dentro alle ciocche di capelli continuamente spioventi sulla fronte: una donna segnata visibilmente nella testa e nel cuore, ma non si capisce se da quello che ha fatto e da cui si è dissociata, o soltanto dal carcere in cui è rimasta rinchiusa e separata dal resto del mondo per cinque anni. NOTE DI REGIA Anna Maria Mori: “Il film si intitola L' Uscita, è prodotto dalla cooperativa Tv Cine 2OOO di Giuseppe Ferrara e Gianni Minello. E' tratto da una sceneggiatura originale di Annunziata Francola, presentata alla prima edizione del concorso Opera prima. Va detto subito che dietro questo nome, Annunziata Francola, si nasconde un'esperienza diretta di terrorismo, di processi, di carcere, di libertà per scadenza dei termini della carcerazione preventiva …. il film è un continuo andirivieni in un passato più remoto rappresentato dal carcere, e, più recente, dalla libertà provvisoria (in attesa del processo che sta per iniziare). Vediamo Marina, questo è il nome della protagonista, prima nel suo paese, accanto alla madre, al fratello, e in mezzo alla gente ruvida e semplice della sua infanzia e prima giovinezza nell' Alto Lazio. Poi è a Roma, ospite del suo ragazzo, Giulio (l'attore Piero D' Onofrio, che ha fatto anche l'aiutoregista del film). Marina tenta di riprendere gli studi universitari. Rivede amiche, compagne di carcere e di lotta armata. Cerca di fuggire un passato che però è l' unica realtà nella quale si riconosce: dice a se stessa, a parole, di essere felice per essere libera; nei fatti nega la felicità di questo essere libera, e ricerca la cella del carcere, l' affetto caldo delle compagne di cella, le piccole abitudini rassicuranti del suo passato di reclusa.” Marco Leto: “… il mio non è un film sul terrorismo, è un film sull' incapacità di un certo tipo di persona di vivere in mezzo alla gente. Questa persona ha un passato che emerge attraverso brandelli di ricordi: che i nostri ricordi si sovrappongano ai suoi, è esattamente quello che volevo”. Anna Maria Mori: ”Il film è costato quattrocento milioni, anticipati dalla cooperativa e dallo stesso Leto; rimborsati, a film finito, pochi giorni fa, dallo Stato tramite l' articolo 28. Gli attori sono stati tutti pagati al minimo sindacale e in compart...