Cresciuto in una famiglia povera a Madras, in India, Srinavasa Ramanujan, venticinquenne, lavora come impiegato contabile ma ogni volta che può studia con passione matematica. E' un autodidatta, è un genio ma viene schernito dai suoi pari, ma il suo amore per la scienza esatta non si spegne e Srinavasa decide di scrivere una lettera a G.H. Hardy, illustre professore di matematica presso il Trinity College a Cambridge. Quest'ultimo riconosce subito l’originalità e la brillantezza del talento grezzo di Ramanujan e s’impegna a portarlo a Cambridge per poter esplorare le sue innovative teorie. Sono gli anni della Prima Guerra Mondiale quando il giovane indiano riesce ad essere ammesso nella prestigiosa università. Per poter raggiungere l'Inghilterra Ramanujan lascia la sua famiglia e la sua amata giovane moglie, Janaki, ma a Cambridge il giovane, sotto la guida del suo eccentrico mentore, Hardy, ha modo di far evolvere il proprio lavoro al punto da rivoluzionare per sempre la matematica e trasformare il modo in cui gli scienziati spiegano il mondo...
Racconta la storia del genio matematico indiano Srinivasa Ramanujan (22 dicembre 1887 – 26 aprile 1920) che da autodidatta riesci a rivoluzionare il mondo della scienza esatta aprendo la strada alle moderne teorie delle stringhe, dei buchi neri e della gravità quantistica. Una breve vita, (morì a soli 32 anni), nel corso della quella elaborò autonomamente quasi 3900 risultati (per lo più identità ed equazioni). Al centro della narrazione l’amicizia che legò Srinivasa Ramanujan al suo mentore Godfrey Harold Hardy (7 febbraio 1877 – 1 dicembre 1947), un rapporto destinato a cambiare per sempre il mondo della matematica. Tratto dall'omonimo libro di di Robert Kanigel, il dramma biografico è scritto e diretto da Matthew Brown, che 15 anni dopo "Ropewalk" (2000) confeziona il suo secondo film. Protagonista Dev Patel, che ricordiamo in "Humandroid" e "Ritorno al Marigold Hotel", entrambi del 2015, affiancato da Jeremy Irons, in sala nel 2016 con "La corrispondenza". Nel cast, tra gli altri, anche Malcolm Sinclair, che ricordiamo in sala nel 2015 con "Survivor" e Stephen Fry che ricordiamo nei due film de "Lo Hobbit".