Harry Faversham è un ottimo soldato, onesto, leale, coraggioso. Ma il suo animo sta per vacillare. Quando un esercito di ribelli sudanesi attacca la fortezza britannica a Khartoum, Harry è assalito da dubbi e incertezze. E, alla vigilia della guerra, decide di abbandonare. La notizia arriva ben presto a suo padre che, indignato, lo ripudia. Abbandonato dalla famiglia, dagli amici e dalla fidanzata, Harry ritorna sulle proprie scelte e parte alla volta del Sudan per correre in aiuto dei compagni. Rischierà la propria vita in nome dell’amore e dell’amicizia. Quarta trasposizione del romanzo di A.E.W. Mason (la migliore rimane quella di Zoltan Korda targata 1939), la pellicola di Shekhar Kapur (già dietro alla macchina da presa per “Elizabeth”) è un turbinio di sentimenti d’altri tempi: coraggio, dignità, onore, amore per la patria. Peccato che il protagonista Heath Ledger sia lontano anni luce dallo standard interpretativo di “Brokeback Mountain”. Una sceneggiatura confusa e qualche lungaggine di troppo ottengono il giusto effetto “soporifero”.