Una è stata la prima occidentale a raggiungere la leggendaria Valle degli Assassini, in Iran, alla ricerca della fortezza di Alamua, l’altra una semplice filandina milanese che compie un viaggio lungo 37 giorni attraverso l’Oceano Indiano per raggiungere Shanghai. Freya Madaleine Stark e Giuseppina Croci sono le protagoniste di “Lady Travellers. Freya Madaleine Stark, nata a Parigi da padre inglese e madre italiana, per il suo nono compleanno riceve una copia delle "Mille e una notte" e rimane affascinata dall'Oriente. A 13 anni resta vittima di un terribile incidente nella fabbrica di tappeti della sua famiglia e rischia di morire. E a causa dell’incidente perse un orecchio e parte dei capelli, costringendola a coprire il capo sfigurato con parrucche e cuffiette. Tuttavia, questa terribile esperienza non intacca la sua voglia di vivere. Nel 1927, all’età di 36 anni s'imbarca per Beirut. Si stabilisce da prima in Libano e poi a Baghdad, dove conosce l'ambasciatore britannico, e trascorre alcuni mesi in Siria con i Drusi, per conoscerne intimamente la cultura. Vive nelle case della gente del posto, mangia con loro e si fonde con la cultura locale, cambiando anche il suo abbigliamento. Viaggia ininterrottamente per quasi 50 anni tra Afghanistan e Medio Oriente. La Stark, poi, elegge l’Italia a sua patria d’elezione, decidendo di vivere ad Asolo la maggior parte della sua vita, innamorata del paesaggio e dello stile di vita degli italiani. Muore ad Asolo, in Veneto, a 100 anni. Di lei parlano Bea Birkett, scrittrice e giornalista inglese, Anna Modugno, sua segretaria personale e la professoressa Federica Frediani, ricercatrice all’università della Svizzera Italiana. Giuseppina Croci, invece, è una giovane donna che affronta un viaggio verso Oriente con lo stupore di chi non ha mai visto il mare. Né gli uomini con la pelle scura. Giunta dall’Italia a Shanghai, vi resterà per 5 anni, lavorando come capo operaia in una compagnia inglese della seta, scoprendo un universo di suoni, colori e usanze impensabili.