“Se non vi innamorate tutto diventa morto”. Il film di Roberto Benigni “ la Tigre e la neve” descrive un amore vissuto e non corrisposto. E’ proprio questo amore che porta Attilio, Roberto Benigni, ad inseguire il suo sogno, la splendida Vittoria, Nicoletta Braschi fino a trascinarlo a Baghdad. Ma c’è qualcosa di surreale in tutto il film. Il film, girato in realtà in Tunisia, appare una celebrazione della poesia, quella stessa poesia che diventa colonna sonora e trasposizione onirica dei sentimenti di Attilio. Le note di Tom Waits nonché le fugaci ma insistenti apparizioni di Borges, Montale, Ungaretti e Margherite Yorcenaur serviranno ad Attilio per intraprendere un viaggio verso il suo sogno. Vittoria diventa forse un pretesto, una metafora per giustificare il percorso di Attilio verso la sua idea di speranza. Attilio, insegue il suo amore in Iraq dove incontra Jean Reno, poeta alla cui biografia stava lavorando Vittoria. Attilio incontra anche la guerra, la prigionia, gli ospedali. Salva la sua amata e ritorna finalmente in Italia. “Se non vi innamorate tutto diventa morto”. Ne “La Tigre e La neve” tutti inseguono qualcosa, la propria idea di poesia forse. Come dice Attilio…” Cos'è la poesia? Non chiedermelo più, guardati nello specchio: la poesia sei tu!”