Alle 16:37 del 12 dicembre 1969, nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura a Piazza Fontana, esplode un ordigno contenente 7 chili di tritolo. La terribile deflagrazione uccide 17 persone (delle quali 13 sul colpo), mentre il conto dei feriti presenti nell’edificio arriva a circa 90. Si tratta del più grave atto terroristico mai compiuto fino a quel momento in Italia, ma non solo. Perché quella di piazza Fontana è la “madre di tutte le stragi”, l’inizio di quella che verrà successivamente definita come la “strategia della tensione”: quel periodo storico tra fine anni ‘60 e inizio ‘80 in cui la Nazione ha vissuto violenze di piazza, lotta armata e terrorismo. A distanza di anni e dopo un’odissea giudiziaria lunga 33 anni, non tutte le responsabilità sulla strage di Piazza Fontana sono state chiarite. Come è stato possibile? Ciò che non ha fatto la giustizia proverà a farlo la storia: alcuni documenti dell’archivio di Perugia desecretati nel 2019 confermano le teorie sui depistaggi, sul coinvolgimento dei servizi segreti e sui collegamenti con la politica. Insieme al giornalista Davide Vecchi torneremo indietro nel tempo, raccontando e rielaborando gli avvenimenti attraverso le informazioni emerse dai documenti, che svelano nuove verità. Affronteremo una storia drammatica e complessa, dalle indagini ai processi, affidandoci anche alle parole degli esperti: lo storico Mirco Dondi, la giornalista Benedetta Tobagi e l’ex magistrato Giuliano Turone. Insieme ai testimoni diretti (dai familiari delle vittime al testimone chiave che ha portato la svolta nelle indagini, passando per avvocati, giudici e magistrati) cercheremo di ricostruire nel dettaglio quei giorni che hanno segnato tragicamente la storia del nostro Paese