Due grandi italiani che hanno fatto la storia dell’editoria nel nostro Paese. Ad Arnoldo Mondadori e Giulio Einaudi è dedicata la puntata di “Italiani”, con Paolo Mieli. Il documentario “Mondadori. Il successo in un sorriso”, di Giulio Calcinari, racconta la passione di Arnoldo per i libri e per tutto ciò che è scritto. Passione che lo porta, nel 1912, grazie all’incontro con Tomaso Monicelli, padre del regista Mario, a fondare a Ostiglia quella che sarebbe poi diventata la grande casa editrice. La capacità comunicativa di Arnoldo e il suo saper instaurare immediatamente un tono confidenziale e amichevole con le persone si rivelano un valore aggiunto. Riesce, infatti, ad avvicinare e a conquistare Gabriele D’Annunzio, peraltro sempre in cerca di alti guadagni, con il quale avvia un grande progetto che gli conferirà la fama di grande editore: la pubblicazione dell’Opera omnia del “vate”. Ma l’intraprendenza di Mondadori non si ferma a questo. Nel 1935 invita Walt Disney nella sua villa sul Lago Maggiore e lo convince a firmare un contratto per la pubblicazione in Italia di tutte le sue opere compreso Topolino. E’ un crescendo di successi: l’esclusiva dei libri scolastici durante i Fascismo, e poi Pirandello, Quasimodo, Hemingway, Trilussa, Ungaretti. Senza dimenticare i libri più “popolari” e le riviste come “Epoca” e “Panorama”. Fino a che, alla sua morte, la Mondadori viene venduta a Berlusconi. Il documentario “Einaudi. Insieme si crea”, ricostruisce la vicenda di Giulio, a partire dall’adolescenza trascorsa al ginnasio-liceo D’Azeglio di Torino, dove diventa allievo dell’antifascista Augusto Monti che gli fa conoscere Massimo Mila. Mila lo introduce nella “confraternita” degli ex allievi fra i quali ci sono Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Norberto Bobbio, Vittorio Foa, Giulio Carlo Argan, Ludovico Geymonat. È il gruppo attorno al quale nasce nel 1933 la casa editrice Einaudi e il suo immenso lavoro di divulgazione: dalla traduzione della “Ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, a Bertolt Brecht, Jean Paul Sartre, Thomas Mann, Jorge Luis Borges, Robert Musil. Sotto il fascismo, la vita della casa editrice diventa sempre più difficile. Einaudi e i suoi più stretti collaboratori devono fare i conti con arresti e condanne al confino. Nell’ottobre 1944 Einaudi incontra Palmiro Togliatti ed è l’inizio di una serie di contatti dai quali scaturirà, fra il 1947 e il 1951, la pubblicazione di “Lettere dal carcere” e “Quaderni” di Antonio Gramsci. Tra g...