Primo e raro lavoro drammatico di Woody Allen, fino allora tarato solo sulla comicità. C’è una riunione di famiglia, in una bella residenza estiva sulla spiaggia, a Long Island: ma l’occasione non è festosa per Eve e le sue tre figlie. Arthur, l’ex marito di Eve, ha infatti deciso di risposarsi con Pearl, e ha invitato ex moglie e figlie nella villa per il matrimonio. La celebrazione finirà per scatenare tensioni e rancore. Fresco del premio Oscar per “Io e Annie”, Allen si lancia in un film dichiaratamente ispirato a uno dei suoi idoli di spettatore, Ingmar Bergman, e per la prima volta decide di dirigere un film senza esserne interprete: “Interiors” non ottenne il successo che il suo l’autore sperava, ma l’accoglienza critica fu ottima e, a proposito di Oscar, arrivarono altre cinque candidature. Compresso fra “Io e Annie” e “Manhattan”, questo è un film meno conosciuto, ma assolutamente da riscoprire: con gli anni “Interiors” si è caricato di una forza e di una modernità che forse alla sua uscita era in parte rimasta in ombra.