180 d.C.. Sentendo avvicinarsi la fine, l’imperatore Marco Aurelio riflette su chi debba essere il suo successore. La scelta ricade su Massimo Decimo Meridio, glorioso generale illuminato da grande rettitudine, preferito all’infido figlio Commodo. Ma Marco Aurelio non riuscirà a rendere pubblica la sua volontà. Commodo lo uccide, prende il potere, quindi ordina la morte di Massimo e il brutale assassinio dei suoi famigliari. Ma la sorte ha altri piani. Massimo sopravvive. Venduto come schiavo diverrà gladiatore e, di vittoria in vittoria, costruirà la strada per la sua vendetta. Film rivelazione del 2000, “Il Gladiatore” ottenne ben 5 Oscar su 12 nominations, tra cui miglior film, consacrando la stella di Russell Crowe e confermando Ridley Scott regista di assoluto talento (se ma ce ne fosse stato bisogno). Vibrante, emozionante, straripante, la pellicola, incurante di qualche inesattezza storica, colpisce dritto al cuore. Splendide, seppur non premiate, le musiche di Hans Zimmer. Superlativo Joaquin Phoenix, un Commodo che, nonostante tutto, non si riesce a odiare ma solo a compatire.