Documentario
I tre architetti
Le fasi più importanti della carriera di uno dei più grandi architetti del XX secolo, Mies van der Rohe, con il contributo dello storico dell’architettura Francesco Dal Co e di alcuni famosi architetti italiani. È il nuovo appuntamento con la serie di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, a cura di Michael Obrist. I celebri concetti di Mies van der Rohe come “God is in the details” e l’ancor più celebre “Less is more” ci portano anche questa volta in un “altrove”. Il giardino zen di Kyoto è un archetipo che definisce il concetto e la dialettica tra vuoto e pieno. Come dicono i Maestri della filosofia zen, è necessario procedere per sottrazione. Svuotare per accogliere. In questa lezione si può forse trovare il “misticismo” e l’idea dello “spazio assoluto” di Mies van der Rohe in una concezione di Architettura Moderna che allo stesso tempo tiene conto di qualcosa di antico e profondo. Nel corso del documentario molta attenzione viene dedicata al Padiglione Tedesco per l’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, considerato uno dei capolavori dell’architettura del Novecento. A seguire, l’esperienza di Mies van der Rohe al Bauhaus e, infine, il suo trasferimento negli Stati Uniti, osservando i grandi progetti come il Seagram Building di New York e le opere progettate e costruite a Chicago che ne “inventarono” lo skyline. La visione di Mies van der Rohe era una visione estremamente complessa e influenzò altre discipline artistiche. Di Mies van der Rohe un altro grande personaggio della cultura del secolo scorso, un musicista eclettico, John Cage – stupefatto dalla percezione della bellezza di un temporale da un appartamento di Lake Shore Drive, progettato e costruito tra il 1945 e il 1951 a Chicago dall’architetto, disse: “Isn’t it splendid of Mies to have invented lighting too?”, colpito dall’immediatezza e dalla presenza del fenomeno naturale osservato e percepito attraverso la trasparenza e la leggerezza della costruzione dell’edificio di acciaio e vetro. L’ascetismo delle forme e la creazione dello spazio assoluto, il “totaler raum” di Mies van der Rohe, lo spazio astratto e flessibile, senza riferimento di tempo e di luogo, con l’intenzione e l’obiettivo di eliminare la barriera tra un “fuori” e un “dentro”, diventarono la matrice e il modello per correnti e pensieri contemporanei che produssero seguaci e detrattori. Chi poteva immaginare che il concetto di “Less is More” di Mies van der Rohe sarebbe diventato un paradigma per il secolo succes...

Domande frequenti

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I tre architetti inizia alle ore 01:40

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I tre architetti va in onda il giorno 13-03-2025

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