Un’agendina telefonica, le dichiarazioni senza fondamento di diversi pentiti, un numero di telefono mai controllato. Sono bastati questi tre elementi a cambiare, in maniera radicale, il corso della vita di un cittadino perbene. Tanto è stato detto e tanto è stato scritto sul caso giudiziario. Ma chi era Enzo Tortora? Dalla sua biografia si legge: conduttore televisivo, autore, attore, giornalista, conduttore radiofonico, politico italiano. Dal 17 giugno 1983 anche un imputato per associazione camorristica e traffico di droga. Nel 1987 anche un innocente assolto con formula piena. Con l’aiuto delle immagini di repertorio, di testimonianze di persone a lui vicine, colleghi ma anche giudici e avvocati, il nostro intento è raccontare Tortora percorrendo due linee narrative, l’uomo di spettacolo e il cittadino comune, cercando di dare un equilibrio alle due narrazioni: il conduttore della Domenica Sportiva e Portobello, che lo vedono entrare nelle case di milioni di italiani con garbo e discrezione, e l’imputato, poi anche europarlamentare (alle sue battaglie si deve il Referendum dell’8 novembre 1987 per la responsabilità civile dei magistrati), vittima dell’ingiustizia come emerge dalle sue strazianti lettere dal carcere. Un equilibrio che si è perso nell’abisso del caso giudiziario che ha offuscato completamente l’uomo.