Sherlock è in crisi esistenziale: il mantenimento della sobrietà conquistata con tanta fatica, sta diventando troppo noioso da sopportare, per quel che gli dà in cambio. E a proposito di noia di vivere, casca a fagiolo un caso di sperimentazione illegale di un farmaco tempo-dilatatore che produce svariate vittime. Tutto ha inizio quando una donna di nome Shauna Milias si rivolge a Joan. E' preoccupata per una sua collega, Marissa Ledbetter, scomparsa una settimana prima. La polizia sospetta che Shauna si fosse messa nei guai, finendo per essere debitrice di una grossa somma alle persone sbagliate. Mentre Kitty e Watson analizzano alcuni indizi, Holmes le convoca vicino a un cassonetto dell'immondizia dietro a un bar. E' in quel locale che è stata usata per l'ultima volta la carta di credito di Marissa e, da qualche giorno, chi passa vicino al cassonetto avverte un forte odore. Holmes non perde tempo ed entra: all'interno c'è il cadavere di Marissa. L'esito dell'autopsia di Hawes non lascia dubbi, la donna è stata picchiata e strangolata. In una tasca c'era una ricetta per dei farmaci. Sotto le sue dita del DNA che appartiene a un certo Christopher Jacoby. Bell riconosce il nome. Anche Jacoby è finito sulla lista degli scomparsi.