Episodio conclusivo della seconda stagione della serie. Riprendiamo da dove si era conclusa la puntata precedente, "Al lupo al lupo". Nonostante le tensioni che rischiano di compromettere il loro rapporto lavorativo, Sherlock e Watson si trovano a dover mettere da parte, almeno per il momento, le incomprensioni: Mycroft, infatti, si ritrova in una scomoda posizione, incastrato per tradimento e omicidio. Sherlock è certo che la faccenda non possa che finire nel peggiore dei modi, almento per Mycroft. Il che significa morte. E al buon Holmes basta una piccola "dimostrazione" per convincere il fratello della sua teoria. I tre si rifugiano in una vecchia libreria abbandonata cui Sherlock ha accesso. Il detective è quasi certo che non siano stati seguiti, molto probabilmente, al momento, la talpa è impegnata con il suo lavoro all'MI-6. In seguito, Holmes si incontra con Sharington e gli altri del servizio segreto britannico. Purtroppo li aveva già messi al corrente delle impronte di Mycroft trovate sulla pistola usata per l'omicidio. Sharington sostiene che Mycroft abbia sembre fatto un buon lavoro, non capacitandosi di come abbia potuto tradire. Sherlock chiede di poter vedere la documentazione che riguarda Mycroft, ma gli viene opposto un secco no, dopo tutto loro due sono fratelli. E se volesse solo aiutarlo? Nel frattempo, alla libreria, Mycroft confida a Joan qualcosa che lo ha perseguitato per tutta la vita. Erano ragazzini e un quindicenne Sherlock lo ha definito, parlando con il padre, praticamente un idiota senza ambizioni. Un'onta che Mycroft voleva assolutamente cancellare. E guarda la sua sete di riscatto dove lo ha portato...