Beckett è scomparsa. Le ricerche sono febbrili. Castle e Ryan hanno un confronto con Michael Boudreau alias Jerry Tyson e Ryan fatica a trattenere la rabbia di Castle. Ma tracce di Beckett, a casa dell'uomo, non ce ne sono. Esposito si occupa dell'interrogatorio della dottoressa Kelly Nieman. Con gli stessi, inutili, risultati. La Gates crede sia il momento di valutare l'ipotesi che Mike Boudreau non sia Jerry Tyson, ma Castle non può e non vuole accettarlo. Sa che è tutto un gioco del serial killer. Lo scrittore riceve una telefonata. E' Beckett che lo prega di aiutarla. La comunicazione si interrompe bruscamente. La chiamata viene rintracciata, è stata fatta da un telefono a pagamento. Giunto sul posto Castle vi trova una busta indirizzata a lui. Dentro un registratore con il messaggio che abbiamo sentito in precedenza. Ancora una messa in scena. Beckett non l'ha mai effettivamente contattato. C'è un testimone che sostiene di aver visto la detective, priva di conoscenza, caricata su un furgone rosso. Castle decide di fare un'altra visita a Boudreau e si reca al suo appartamento. Lo interroga, lo picchia, ma lui nega di essere Tyson. A quel punto Castle estrae la sua pistola e gliela punta in faccia. Irrompe la polizia che arresta Richard. Portato in centrale, Castle ha un aperto colloquio con la Gates. Il capitano sa che il killer, con il suo crudele gioco, si è insinuato nella mente di Castle. E questo non può accadere. Deve pensare lucidamente, con distacco, cercare di capire la storia che c'è dietro a tutto. Solo così riuscirà a ritrovare sua moglie.