Nel 1996 Ry Cooder, musicista americano conosciuto dagli estimatori di Wim Wenders (nella foto) per la splendida colonna sonora di “Paris, Texas”, raggiunse l’Havana per incontrare alcune leggende della musica cubana degli anni ‘30, ‘40 e ‘50. Il risultato fu un album, “Buena Vista Social Club” il cui sound potè beneficiare del talentuoso tocco di “arzilli vecchietti” come il chitarrista e cantante Compay Segundo, il chitarrista Eliades Ochoa, il baritono Ibrahim Ferrer e, non ultima, Omara Portuondo, nota come la Edith Piaf cubana. Premiato con un Grammy, l’album diede il via a una strepitosa tournée trionfalmente conclusasi a New York. Il documentario di Wenders (nomination agli Oscar nel 2000) racconta la magia di questa avventura e, in senso lato, la magia della musica. Il risultato è un affresco che, lungi dal sovrapporsi alle melodie, le accompagna, lasciandosi dolcemente trascinare dal fluire delle note. Una pellicola colma di energia e vitalità e, al tempo stesso, una delizia per le orecchie.