Franca è una bella donna di una quarantina d'anni. Da giovane ha subito violenza. Da quella tremenda esperienza è nato un bambino, cui ha messo il nome di Daniele. Da allora lei ha dedicato la vita soltanto a suo figlio. Per lui si è sacrificata, lo ha fatto studiare, lo ha allevato con amore, con pazienza. Semplice infermiera, ha dovuto faticare molto per dargli tutto quello che desiderava e di cui aveva bisogno. Infine, ha avuto la soddisfazione di vederlo crescere sano, robusto. Ma soprattutto contagiato dallo stesso amore che lei ha avuto per lui: Daniele ha deciso di essere medico senza frontiere. E di dedicare la sua vita a tutti quelli che soffrono. È una grande vittoria per un'umile infermiera. Ma proprio il giorno in cui Daniele prende la laurea e corona il sogno di una vita, discutendo una tesi brillantissima, ha un gravissimo incidente. Mentre con la motocicletta avuta in regalo sta andando a Vicenza per l'inaugurazione di un Centro medico per i bambini feriti della Bosnia. Nonostante gli sforzi di tutti i medici dell'ospedale, in particolare della professoressa che l'ha operato immediatamente, il giovane resta in coma irreversibile. Franca è sconvolta. Non si rassegna a perderlo. È straziata dal dolore. Vorrebbe che suo figlio continuasse a vivere. Cerca di risvegliarlo, ma inutilmente. Quando i medici le dicono che c'è un altro giovane, Aldo, ferito al cuore, che potrebbe essere salvato da un trapianto, non esita un attimo a dare la sua autorizzazione per l'espianto del cuore di suo figlio. Le pare che così suo figlio viva ancora. Quel ragazzo è però molto diverso da Daniele: è un criminale ed è stato ferito durante una rapina. Allora sente che il suo compito da quel momento in avanti sarà quello di portare questo ragazzo sulla buona strada. Per strapparlo alle insidie di una vita precaria e pericolosa. Senza esitare...