Per il suo esordio dietro alla macchina da presa Giovanni Albanese (meglio noto nelle vesti di scultore) sceglie di raccontare la storia di Achille (Loris Pazienza), un bambino di nove anni, tanto sveglio e intelligente quanto balbuziente. Una sorta di autobiografia romanzata, ambientata fra Foggia e la sua Provincia, ironica e malinconica al tempo stesso e accompagnata dalle musiche di un maestro del settore come Nicola Piovani. Per curare questo suo difetto, i genitori decidono di mandarlo in terapia dal dottor Aglieri, una figura a metà strada fra il cialtrone e il genio inventore di un nuovo metodo, il "canto-parlato". Durante le cure il bimbo farà la conoscenza di altri pazienti, su tutti l'affascinante Alessandra (Helene Sevaux) e lo stravagante Remo (Sergio Rubini). Le cure, con la complicità dei nuovi "amici", danno ben presto i loro frutti.