Il furto sistematico dell'arte europea da parte del Terzo Reich ha una storia di oltre cinquant'anni nei lungometraggi, dal thriller The Train (1964) di John Frankenheimer, a Monuments Men (2014) di George Clooney. Predoni d'Europa: il saccheggio nazista dell'arte (The Rape of Europa), tuttavia, offre un ambizioso documentario esplorazione del saccheggio nazista delle opere d'arte nei paesi occupati e degli effetti di vasta portata di quegli atti che persistono fino ai giorni nostri. Basato sull'omonimo libro di Lynn H. Nicholas del 1994, ampiamente documentato, l'adattamento cinematografico copre un'ampia gamma di questioni generate dall'appropriazione di arte e altri oggetti culturalmente importanti da parte dei nazisti: dal contrabbando patriottico durante la seconda guerra mondiale agli sforzi per la conservazione, il monitoraggio e la restituzione da parte dei funzionari dell'American Monuments e, infine, la tensione sociale, politica ed economica che continua a circondare queste opere. Il film, anche se si discosta dalla drammatizzazione delle sue controparti immaginarie, è altrettanto coinvolgente quanto la finzione, poiché racconta la tortuosa storia della confisca dell'arte europea da parte di Adolf Hitler e la storia continua del recupero e del restauro dei pezzi sopravvissuti.