In questa puntata il viaggio dei due conduttori fa tappa nell’entroterra della Campania, a Benevento. Una terra incantata, da secoli legata alla leggenda della presenza di donne magiche e potenti: le streghe che a Benevento in realtà si chiamano Janare, un termine che sembrerebbe derivare dal nome della dea Diana come ci spiega la scrittrice e studiosa Paola Caruso che da anni cerca di far luce sul mito delle streghe beneventane. Ma per comprendere a fondo questa leggenda e le sue origini dobbiamo andare indietro nel tempo. Francesco Gasparri arriverà fino all’antico Egitto per scoprire insieme all’egittologa Rosanna Pirelli il filo rosso che corre tra la leggenda delle streghe e l’antica venerazione nella città campana della divinità Iside, dea della luna, della terra e della fertilità. Identificata spesso con la dea latina Diana, archetipo della strega, a Iside l’imperatore Domiziano aveva dedicato un maestoso tempio di cui oggi a Benevento non rimane più nulla. Mentre il mistero si infittisce, archeologi e studiosi continuano a cercare il tempio perduto. Valentina Caruso, nel frattempo, si addentrerà per i vicoli del Triggio, storico quartiere di Benevento e mostrerà i suoi aspetti caratteristici legati alle streghe ma anche le tradizionali attività artigianali. Sempre tra le sue strade si imbatterà in un angolo di storia legata al popolo dei Longobardi che per cinquecento anni hanno imposto il loro dominio su Benevento. Alla fine del viaggio, i due conduttori arriveranno di fronte al vero simbolo della città, un monumento unico e imponente che da quasi due millenni osserva scorrere davanti a sé tutte le storie, i personaggi e i misteri raccontati: l’Arco di Traiano, il vero testimone della magia di Benevento. “Origini” condotto da Valentina Caruso e Francesco Gasparri, è un programma di Pietro Raschillà scritto con Stefania Bove, Giuseppe Giunta, Domenico Nucera, Luciano Palmerino, Marco Papola e Paola Petrolati a cura di Valentina Loreto, produttore esecutivo Alessandra Badioli, capo progetto Ivano Servi, regia Giuseppe Bucci.