Tre donne e quattro uomini. Vite diverse, esperienze diverse, problemi diversi. Che cosa li accomuna? Tutti e sette sono in analisi dalla stessa psicanalista. Quando la terapista passa a miglior vita, il gruppetto perde all’improvviso l’unico punto fermo delle loro vite. Che fare? La risposta, a dirla tutta un po’ strampalata, alla domanda la darà Gegè (Carlo Verdone), cinquantenne ancora alle prese con una schiacciante figura paterna: “Organizziamo una terapia di gruppo autogestita”. Inizialmente l’idea funziona, ma poi la situazione, tra nevrosi, dubbi, incertezze e isterismi, precipita. Film corale in perfetto “stile Verdone”, la pellicola vanta alcune performance di grande livello, su tutti Margherita Buy, nei panni della tormentata Flavia, e Antonio Catania nei panni dell’istrionico Ernesto. Sempre in bilico tra commedia e dramma, Verdone riesce a dipingere benissimo la loro fragilità umana davanti a una società che corre e non aspetta nessuno.