l Brigadiere Nino Fogliani deve andare proprio in pensione. Il vicequestore Pierre Torrigiani, all'insaputa di Linda, lo informa che la carriera della figlia è seriamente compromessa dalle sue continue ingerenze. Dal Viminale è giunto un aut-aut: o il Brigadiere si ritira definitivamente a vita privata o Linda viene trasferita in uno sperduto commissariato di paese. Il Brigadiere sembra rassegnato. Per amore della figlia è disposto a farsi da parte. Ma il destino sembra voglia frapporsi. Al ritorno da una serata allegra in compagnia di amici in trattoria, il Brigadiere fa una brutta sorpresa. Si accorge di aver scambiato il cappotto regalatogli dalla figlia con uno quasi identico. Il problema è che in una tasca c'è una pistola. E non è un'arma qualsiasi. L'arzillo vecchietto, esaminandola meglio, scopre che è proprio la rivoltella del delitto su cui sta indagando Linda. Ed ora su quell'arma, oltre a quelle dell'assassino, ci sono anche le sue impronte. Così il Brigadiere chiede aiuto ad un suo amico. Un ex poliziotto, mago nel cancellare le impronte. Nel frattempo Linda, ignara che la sua carriera è appesa ad un filo, è piacevolmente sorpresa della tranquillità del padre. Nello stesso tempo fraintende lo strano comportamento di Pierre. Nascono così equivoci e malintesi che incrinano il loro amore. Litigi. Scenate di gelosia. Incomprensioni. L'idillio sembra in pericolo. Ma è l'assassino a farsi vivo. Deciso a rientrare in possesso dell'arma che l'accuserebbe, si mette in caccia dello sconosciuto col quale ha scambiato il cappotto. Una mattina a casa del Brigadiere squilla il campanello: alla porta c'è un elettricista dall'aria strana. Dice che deve effettuare dei controlli a causa di una dispersione d'energia...