Dodici anni dopo il capolavoro “Nightmare before Christmas”, Tim Burton ripropone il genere “attori di plastilina”. La storia racconta di Victor e di Victoria, sposi promessi. Un matrimonio deciso da due famiglie in cerca di riscatto: gli uni intenti a conquistare un titolo nobiliare, gli altri a rimpinguare le proprie casse. Il giorno prima della cerimonia Victor prova il testo della promessa di matrimonio camminando per il bosco. Preso dall’enfasi infila l’anello in quella che crede una radice. In realtà è il dito di una giovane defunta che finisce per prendere sul serio il romantico gesto. Inizia così “La sposa cadavere”. Senza discostarsi dal suo inconfondibile stile, eternamente in bilico tra “dark” e “poesia”, il regista, come aveva fatto in “Edward - Mani di forbice”, si diverte a capovolgere il pensiero comune. Ciò che tutti vedono come “mostro” si rivela, a conti fatti, più umano di qualsiasi persona normale. Nella versione originale tocca a Johnny Depp prestare voce e bravura al Victor, mentre Helena Bonham Carter ed Emily Watson animano le due protagoniste femminili. La musica è firmata da Danny Elfman, da anni fido collaboratore di Burton. In sintesi “La sposa cadavere” è un vero gioiellino, stilisticamente quasi perfetto, e, allo stesso tempo, divertente e commovente. E' possibile chiedere di più?