I suoi talk show di satira politica sono i più seguiti alla radio. Il comico Tom Dobbs (Robin Williams) è una vera e propria star, tanto che un giorno gli viene in mente un'idea folle: perchè non candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti? Detto fatto. E contro ogni previsione, il movimento di Dobbs riesce ad imporsi vincendo le elezioni. Ma Eleanor Green (Laura Linney), scrupolosa analista della Delacroy - la società a cui è affidato il sistema elettronico di voto - si accorge di un baco nel programma. Le elezioni sono falsate. Eleanor riesce a comunicarlo in qualche modo a Tom, il quale dovrà prendere una decisione prima del suo discorso d'insediamento: lasciare o rimanere? Intanto però Eleanor scopre che molte persone hanno interesse a far sì che la verità non venga a galla. Dal regista Barry Levinson, vincitore del premio Oscar con Rain Man nel 1988, una nuova satira sul mix fra immagine, comunicazione e potere dopo “Good Morning, Vietnam” e “Sesso e potere”. Forse l’ultima prova non ha l’energia dei precedenti, ma rimane comunque un’efficace requisitoria su un sistema sociale, quello americano, che - agli occhi del regista - pare dominato e quasi oppresso dai media.