Il 9 febbraio 1891, nasce a Faenza Pietro Nenni, storico segretario del Partito Socialista Italiano. A lui Rai Cultura dedica il documentario “Pietro Nenni – Anima socialista”, per il ciclo “Italiani”, presentato da Paolo Mieli. Il documentario, firmato da Enrico Salvatori, dedica ampio spazio alla lunga militanza di Nenni, partendo dalla rottura con Mosca e con i comunisti italiani in seguito al rapporto Krusciov e all’invasione dei carri armati sovietici in Ungheria, del 1956. Obiettivo, inoltre, sul sogno nenniano, poi fallito, della riunificazione socialista Psi/Psdi e sull’avvio delle “convergenze parallele” con la DC di Moro e Fanfani, che porteranno alla grande stagione del centrosinistra. In un percorso a ritroso nel tempo, rivive il Nenni delle origini: nato in una famiglia di contadini inurbati, è testimone fin da bambino degli sconvolgimenti sociali di fine Ottocento, in particolare i moti del 1898 e il regicidio del 1900. Repubblicano prima della Grande Guerra, socialista militante poi, vive in Francia gli anni dell’esilio fascista, diventando uno dei punti di riferimento del movimento antifascista internazionale, Spagna compresa. Nell’estate del 1943 rientra in patria, viene arrestato e rinchiuso nel carcere di Ponza. Scarcerato con la caduta del fascismo, è animatore della lotta partigiana e protagonista della ricostruzione democratica dell’Italia. Suo lo slogan :“O la Costituente e la Repubblica o il caos”. È figura di spicco anche dopo i suoi ottant’anni, vivendo una tenace maturità politica, dimostrata fino alla fine. Il suo ultimo atto è l’apertura della VIII legislatura il 20 giugno 1979, per evitare che sia un senatore neofascista a farlo. Muore nella notte del 1 gennaio 1980. Il documentario raccoglie le testimonianze di Giuseppe Tamburrano, biografo ed ex presidente della Fondazione Nenni; Giorgio Benvenuto, attuale presidente della Fondazione Nenni; Paolo Mattera, storico del socialismo italiano; Maria Vittoria Tomassi, nipote di Pietro Nenni, figlia della quartogenita Luciana.