Sequel della biografia romanzata del gran maestro di arti marziali Yip Man,. E’ 1949, il gran maestro (Donnie Yen) fugge dalla Cina e si ritrova a Hong Kong per aprire una nuova scuola di Whing Chun, circondato e aiutato da molti dei personaggi del precedente capitolo, provenienti da Foshan: c’è la moglie di Yip (Lynn Xiong); l’arrogante maestro del Nord Jin, che è diventato un facchino (Louis Fan), e l’ex capofabbrica Zhou (Simon Yam). Wong Leung (Huang Xiaoming), allievo della scuola, convince Yip a seguirlo nei suo combattimenti contro un delinquente locale appartenente alla scuola hung kuene, che presto si presenta ai combattimenti con il suo sifu, il Maestro Hung (il coreografo d'azione Sammo Hung), che collabora con un poliziotto inglese corrotto... Sceneggiatura ai limiti del trash, nella quale i personaggi occidentali sono rappresentati come poco meno che trogloditi (con citazioni da Rocky IV), offre tutto il suo senso più ampio nelle azioni spettacolari dei combattimenti tra i due maestri, mostrando le differenze stilistiche tra i due, che regolano i loro conti a suon di calci e pugni.