George si è da poco ripreso dal suo piccolo, grande dramma: il matrimonio della figlia, Annie, la sua bambina di ventidue anni. E lui, fiero papà, l'ha accompagnata all'altare. È in ottimi rapporti con il genero ma, è noto, una figlia è sempre una figlia.
La sua vita procede in una lenta, rassegnata ripresa. Fino a quando arriva l'altra notizia sconvolgente: George sta per diventare nonno. Incredibile. Con il lieto evento, non solo si ritroverà senza l'amata Annie, ma con una figlia... mamma. E dunque, ufficialmente, George entrerà nella terza età. Sarà nonno: che ruolo pesante. Lui, un così bell'uomo. Un giovane, piacente, brizzolato professionista di mezz'età. Un fulmine a ciel sereno. Persino lo specchio sembra impietoso con le sue rughe. E come se non bastassero questa catena di tragedie, l'adorata moglie fa una scoperta sorprendente. Anche loro due, i nonni, stanno per avere un bambino...
La pellicola è il seguito del film Il Padre della sposa, a sua volta remake dell'omonimo lavoro di Vincent Minnelli, del 1950. Questa pellicola riecheggia l'altra opera di Minnelli dal titolo Papà diventa nonno, del 1951.
Per la sua divertentissima interpretazione, Steve Martin si aggiudica una nomination ai Golden Globes, nella categoria Miglior Attore di commedia. Martin è alla sua quinta nomination ai Golden, ma, alla data d'uscita del film, non ha ancora vinto il prestigioso riconoscimento. Per lui si tratta del trentaquattresimo ciak. Il suo esordio risale al 1970, nella serie tv The Ray Stevens Show.
Tra gli altri interpreti, la bravissima Diane Keaton alla sua trentesima interpretazione e, come irresistibile mattatore, Martin Short. Per l'attore si tratta, invece, del venticinquesimo ruolo.