L'avvocato Angelina Brusa, a causa dei "capricci" del padre, ex colonnello ora in una casa di riposo, è costretta a fare i conti col proprio doloroso passato: una madre alcolista, morta quando lei era bambina, e un padre sempre assente per lavoro. Tutto ciò ha intaccato la sfera emotiva della donna che, oramai adulta, ha molte difficoltà con la sua vita privata, in quanto incapace di accettare l'affetto altrui; di conseguenza, il suo amante, anche lui avvocato, vuole lasciarla. Nel frattempo Angelina, tutta dedita alla sua professione, si sta occupando del caso di Elena, la moglie maltrattata dal rampollo Turati. Insieme alla sua assistita, Angelina ha in mente di provocare pubblicamente Cesare, in modo che questi scateni in presenza di testimoni la sua violenza contro la moglie: l'occasione ottimale potrebbe essere il ricevimento in onore di Bobo De Contris, il candidato che la famiglia Turati supporta. In tal modo, Elena potrebbe ottenere delle condizioni di divorzio vantaggiose. Ma il destino fa incontrare Cesare con Angelina (che ignora l'identità dell'uomo) in una squallida bettola, cambiando così i piani prestabiliti. Nel frattempo, la fioraia Ingrid, viene colpita da un grave infarto: consegna allora a Felicetto, uno dei commessi del bar Camilletti, una lettera da far recapitare a Fabio, il terzo dei suoi figli che non vede da tempo. Intanto, durante il ricevimento che chiude la campagna elettorale a villa Turati, le due sorelle Parodi si picchiano selvaggiamente sfogando il rancore di anni. In soccorso di Irma interviene Cesare e alla fine arriva Angelina ad evitare il peggio: il piano di Elena viene automaticamente neutralizzato. L'avvocato e il suo amante hanno modo di chiarirsi e decidono di provare a stare insieme. Le condizioni di salute di Ingrid peggiorano e spera quindi in un imminente arrivo del figlio Fabio.