Tyrion viene arrestato per l'omicidio di Joffery. Rinchiuso nelle prigioni del castello, il folletto attende il processo. Sansa, intanto, ha lasciato la città e Daenerys viene messa a dura prova dagli abitanti di Meereen. L'episodio si apre proprio sulla scena con cui si era chiusa la puntata precedente: Cersei urla alle guardie di arrestare Tyrion. Sansa, sfruttando la confusione, fugge con il giullare di corte. Cersei si chiede dove sia andata la ragazza. Tywin ordina di chiudere ogni uscita, ma è tardi. Sansa si trova su una barca che la porterà dal suo vero salvatore: Ditocorto. Margaery, intanto, discute con Olenna sulla sua situazione. La ragazza ha quasi iniziato a credere di essere perseguitata da una maledizione. Il primo marito, che le preferiva gli esponenti del sesso maschile, è morto. Il secondo, un pazzo sadico, anche. E in entrambi i casi le nozze non sono state consumate. Questo non la rende regina. C'è, però, un nuovo re: il giovane Tommen che, agli occhi di Twyn (e anche di Cersei), sembra sicuramente una scelta migliore di quanto non fosse il deceduto Joffrey. Intanto, al Castello Nero, Sam si chiede se non sia meglio far trasferire Gilly e il bambino, temendo per la loro sicurezza, e Jon, messo al corrente dell'avanzata dei bruti, è seriamente preoccupato per le sorti dei Guardiani della Notte.