Quando, un giorno del 1929, lo scrittore Thomas Wolfe decide di presentarsi all'appuntamento con Max Perkins, editor letterario alla Charles Scribner’s Sons, lo storico marchio editoriale americano, non si fa certo illusioni: il suo manoscritto sarebbe stato rifiutato come era accaduto fino ad ora. Ma, con felice stupore, il suo romanzo, quello che sarebbe diventato "Angelo, guarda il passato", viene, invece, accettato per la pubblicazione. L'unico problema è l'eccessiva lunghezza. Serve ridurlo. Sebbene riluttante a vedere tagliata la sua prosa, Wolfe accetta perché in questa operazione avrà la collaborazione di Perkins. Tra l'editor e lo scrittore inizia in questo modo una complessa e delicata amicizia, un rapporto intenso e profondo, che li portò a collaborare sui primi due dei quattro romanzi di Wolfe, destinato a durare poco più di un decennio. Una relazione che li segnerà indelebilmente. Basato sulla biografia “Max Perkins. L’editor dei geni” di A. Scott Beerg, l'opera prima di Michael Grandage è un dramma che racconta la complessa amicizia e l’evoluzione del rapporto professionale tra il celebre editor Maxwell Perkins (che scoprì F. Scott Fitzgerald e Ernest Hemingway) e il leggendario gigante letterario Thomas Wolfe. Un’amicizia che cambierà per sempre le vite di questi uomini brillanti e così diversi tra loro. A interpretare la pellicola un cast stellare capitanato dal premio Oscar Colin Firth (che ritroviamo in sala nel 2016 dopo "Bridget Jones's Baby") e Jude Law, protagonista quest'anno della miniserie "The Young Pope" (2016) e in sala nel 2015 con "Spy", e che include l'attrice premio Oscar Nicole Kidman (in sala nel 2015 con "Il segreto dei suoi occhi"), Laura Linney (sul grande schermo nel 2015 con "Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto") e Guy Pearce (al cinema nel 2015 con "Equals").