Alex Browning è seduto nella cabina passeggeri di un aereo. L’atmosfera è elettrica. Si parte per una gita a Parigi e i suoi compagni di classe trattengono a stento il loro entusiasmo. L’equipaggio è pronto al decollo, viene dato il segnale di allacciare le cinture e, improvvisamente, Alex ha una visione. Non sa come, non sa perché, non sa da dove provengano quelle immagini di morte ma di una cosa Alex è certo: quell’aereo esploderà pochi secondi dopo aver lasciato la pista. In preda al panico il ragazzo inizia a urlare. Vuole scendere. La maggior parte dei passeggeri lo prende per un pazzo paranoico. Ma qualcuno gli crede. Clear, una compagna, lo segue. Insieme a loro altri 5 lasceranno l’aereo. Qualche minuto più tardi, dalla sala d’aspetto, vedranno il veivolo esplodere in volo. Nessun sopravvissuto. Tranne loro. Alex li ha salvati dalla Morte. Ma la Morte non ci sta e verrà a reclamare le loro anime. James Wong, apprezzato regista del piccolo schermo (portano la sua firma alcuni episodi della serie cult “X-Files”), debutta con un lungometraggio che, almeno nei primi 15 minuti, parte col “botto” (ed è proprio il caso di dirlo). Poi la storia scivola sui sicuri binari del “teen-horror”. Ma il botteghino paga e ne seguiranno due sequel.