Ryota Nonomiya è un uomo per il quale il successo nella vita è quasi tutto. Lui lotta per essere “una persona vincente”. E in effetti grazie al suo duro lavoro ha ottenuto un'ottima posizione professionale, ha una famiglia praticamente perfetta, Ryota sta insegnando anche a suo figlio Keita l'importanza di ottenere il successo dalla vita. Un giorno arriva una telefonata dall'ospedale in cui, sei anni prima, era nato suo figlio, con una notizia destinata a sconvolgere la vita di Ryota e di sua moglie Midosi: Keita non è il loro erede biologico. All'epoca due bimbi vennero scambiati. Mille le domande che si scatenano. Il vero figlio come e da chi è stato cresciuto? Le due famiglie, tra loro molto diverse, si incontrano e cominciano a confrontarsi sul da farsi. La questione è tutt'altro che ovvia. Riappropriarsi ognuno del proprio figlio “biologico” dopo anni di cure e dedizione non è facile. Accogliere in casa un figlio con lo stesso sangue ma praticamente sconosciuto e che ha imparato principi e valori è altrettanto complesso. Scambiare ora i due bambini significherebbe dover ripartire da capo e chiudere i rapporti col figlio che si è cresciuto per sei anni… Vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2013 il dramma diretto dal regista giapponese Hirokazu Kore-eda (Nessuno lo sa) è incentrato sul ruolo genitoriale, sul percorso di crescita che il ruolo implica. Per i protagonisti della vicenda è fondamentale capire se nella relazione con i figli l'educazione possa essere più importante della biologia. Un tema complesso che Koreeda affronta con godibile leggerezza e non senza un pizzico di ironia e con molta tenerezza.