Eureka

Presentato nella sezione Cannes Premiere al Festival di Cannes 76.
Il film si dipana attraverso tre distinte sezioni annodate attorno a un movimento migratorio universale. Tutto comincia con un western di cristallina perfezione dietro cui si nasconde un cupo tramonto. Alaina è stanca di fare la poliziotta nella riserva di Pine Ridge, e decide di non rispondere più alla radio. Sua nipote Sadie trascorre una lunga notte ad aspettarla, senza alcun risultato. Allora Sadie decide di intraprendere un viaggio con l'aiuto di suo nonno: volerà attraverso il tempo e lo spazio fino al Sud America, dove si metterà in ascolto dei sogni delle persone che vivono nella foresta.

Da sempre Lisandro Alonso è un regista errante, le cui immagini sembrano abbattere soglie temporali e conquistare lo spazio. In Eureka tempo reale e tempo sognato si rincorrono, dando vita a una migrazione che mostra politicamente la differenza tra i luoghi che danno il tempo di sognare e quelli che lo sottraggono. Per Alonso questo coincide anche con una riflessione continua sul cinema, sul dipanarsi delle immagini, viste qui come un volo d'uccello mutante (dal Portogallo al North Dakota, dal Messico all'Amazzonia). Un tempo possibile del guardare che sia anche doloroso, che mostri le ferite.
"Mi concentro solo su me stesso. "Dammi una mappa." Voglio girare in questo posto, e voglio girare in quest'altro posto, e in quest'altro ancora, quindi... ho solo bisogno di un ponte dal South Dakota all'Amazzonia. Se parli con i nativi, ti rendi conto che hanno questo tipo di connessione con i modi spirituali di viaggiare. E ho pensato che fosse giusto inserirlo nel film, come una metafora poetica o qualcosa del genere, ma mantenendo comunque il punto di vista di Sadie, in qualche modo. Non so se tutti lo capiscono. Non è solo l'uccello che arriva nella roulotte" (The Dream's Dream: Lisandro Alonso on Eureka, "Cinemascope" n. 95).
"So che è più facile pensare a Eureka come a un trittico, ma mi piace considerarlo come un'unica storia. Sono consapevole che la narrazione, il modo in cui è costruito il film, suggerisce il contrario, ma per me è tutto un continuum. E poiché la memoria è sempre fallace, mi piace pensare che con il passare del tempo le persone potrebbero finire per ricordarlo come un unico viaggio ininterrotto" (Dream Scenarios: Lisandro Alonso on Eureka, "Notebook", marzo 2025).