In questa puntata, mentre indaga insieme a Beckett sull'omicidio di un giovane hacker, Castle si trova nuovamente faccia a faccia con suo padre, interpretato da James Brolin, già conosciuto nel sedicesimo episodio della quinta stagione, "Hunt". L'episodio si apre su una mano, coperta da un guanto, che digita il numero 911, senza, però, parlare. Lo sconosciuto posiziona la cornetta vicino a una doccia, l'acqua è aperta, nella vasca c'è il cadavere di un uomo. La vittima è Ted Rollins, 20 anni, lavorava in un negozio di dischi. Qualcuno gli ha sparato, due volte, al petto. Castle trova un computer nascosto sotto il pavimento di legno. Non è una cosa poi così strana visto che Ted, come afferma la sua famiglia, è un abile hacker. Tempo prima aveva rubato circa un milione e mezzo di dollari con un giochino di false identità. E tutto fa credere che Ted fosse ricaduto nei vecchi vizi. Si era collegato al sistema di un'azienda, la Universal Banking Solutions, il cui ufficio di Manhattan è gestito dal distinto signor Anderson Cross, che, udite udite, altri non è se non il padre di Castle! Abbiamo già incontrato l'uomo, in occasione del rapimento di Alexis, allora si faceva chiamare Jackson Hunt. Anderson Cross dichiara che la sua azienda è stata in effetti vittima di un tentativo di hackeraggio la notte precedente. Il caso si complica quando, a fronte di alcuni indizi, Beckett si convince che l'assassino di Rollins sia proprio Cross. Castle è tra due fuochi. A chi credere? Di chi fidarsi?