Episodio conclusivo della settima stagione della serie che ABC ha già rinnovato per un'ottava. Guest star, nelle vesti di se stesso, Michael Connelly, il famoso scrittore statunitense. Nel corso di questa puntata, le indagini su un omicidio portano Castle a ripensare a un evento della sua infanzia. Scopriamo, così, le ragioni per cui Richard ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore. Tutto ha inizio con una donna, spaventata e insanguinata, che corre fuori dai boschi. E' notte. La donna cade su una strada e viene investita da un camion. Castle sembra riconoscere subito la dinamica del delitto. La vittima ha delle incisioni, sulle guance e sulla fronte. L'autista del camion fornisce una descrizione dell'inquietante maschera di porcellana indossata da chi stava dando la caccia alla povera donna. Richard non ha dubbi. Ha già visto quella maschera. Quando aveva 11 anni e si trovava nel New Hampshire con la famiglia di un amico. Richard si era perso in un posto chiamato Hollander’s Woods e aveva visto qualcuno, con il volto coperto, piegarsi su qualcosa. Il qualcosa in questione era il corpo di una donna. Il killer aveva minacciato Richard, sarebbe andato a cercarlo, l'avrebbe ucciso se solo avesse proferito una parola riguardo a ciò che aveva visto. Il corpo della donna non è mai stato ritrovato e, per tanto tempo, Castle ha dubitato di sè. Forse non era mai accaduto, forse lo aveva solo immaginato. Ma, ora, la realtà torna a colpire. I nostri riescono a identificare la donna investita, si tratta di Emma Malloy. Suo padre dichiara che Emma stava cercando un'amica, Zoey, che era scappata da un fidanzato violento. Zoey non aveva famiglia. Nessuno avrebbe saputo della sua scomparsa se non fosse stato per Emma. Castle si convince che l'assassino prenda di mira persone sole al mondo. Che nessuno cercherebbe. Richard vuole assolutamente mettere dietro le sbarre quel mostro. Le indagini conducono lui e Beckett a una signora di 72 anni, Connie Lewis. Purtroppo la trovano cadavere. Morta da anni...